N° 3
(PARTE TERZA)
Di Carlo Monni
Cosa
fai quando ti ritrovi circondato da cinque mandroidi in assetto di guerra, sei
armato solo di uno scudo ed hai come alleati solo Falcon ed il suo falco addestrato
Redwing? E non dimentichiamoci della reporter Joy Mercado, non dotata di poteri
particolari, se vogliamo tacere delle doti fisiche di cui Madre Natura l’ha
tanto generosamente fornita. Sr ti chiami Capitan America, non hai molte
opzioni, a parte combattere. In questo momento ti chiedi se è stata una buona
idea accettare questo lavoro, chi l’ha detto che toccava proprio a te farlo?
Forse Lizze aveva ragione, era il momento di cambiare stile, perché non provare
un Capitan America donna? Si, certo, come no, papà ne sarebbe stato entusiasta
per non parlare di mamma.
-Qualche idea?- chiedi a
Falcon
-Io?- ribatte lui –Non
sei tu lo stratega?-
-Molto divertente. Che ne
dici della manovra 12 B?
-Uhm, si, potrebbe
funzionare
Il capo dei Mandroidi esclama con voce distorta dal
microfono:
<<Pazzi, state per morire e discutete come se non ci fossimo, ma
ora finirete come meritate>>
-Si come no…- ribatte Falcon -…non vedi come sono
spaventato all’idea?- Salta verso
l’alto e le sue ali lo proiettano oltre i mandroidi.
<<Non servirà cercare di fuggire negro.>>
-Non ti stanchi mai di ragionare per stereotipi?
Voi fanatici razzisti avete davvero un’immaginazione limitata.-
Sei
Capitan America, anche se non sei poi così sicuro di esserne felice adesso. (a
dir la verità non lo sei mai stato). Cerchi di ricordare cosa sai dei
Mandroidi: furono costruiti dalle Stark Industries per lo S.H.I.EL.D. quando
quella società costruiva ancora armi; sono armature ipertecnologiche in grado
di neutralizzare ogni avversario superumano. A quanto pare, qualcuno ne ha
rubato i progetti allo S.H.I.E.L.D. Dovrebbe essere l’agenzia di sicurezza più
efficiente del mondo, ma, a quanto, pare nel suo sistema ci sono parecchie
falle ultimamente. Dovrai parlarne con Nick Fury quando lo vedrai, se
sopravvivi, cioè. Alzi lo scudo, bloccando una scarica sicuramente mortale di
uno dei mandroidi, poi fai una capriola all’indietro evitando anche le scariche
di altre due. Cos’aspetta Falcon?
Con
perfetta sincronia, Falcon vola in mezzo a due mandroidi e comincia una serie
di volteggi. Più e più volte evita le scariche dei mandroidi finché non li
porta in posizione e due di loro si colpiscono a vicenda. Un trucco
vecchissimo, ma funziona ancora, incredibile. Falcon estrae dal guanto
l’artiglio retrattile che una volta usava per volteggiare tra i tetti prima che
Pantera Nera gli fabbricasse le sue ali ad energia solare. È contento di aver
deciso di tenerlo per le emergenze, ma è del tutto inutile contro le armature
dei Mandroidi, Stark le ha costruite troppo bene, eppure devono avere un punto
debole, se solo ricordasse quel che gli aveva detto Cap…Steve
2.
Washington
D.C. Quartier Generale del J.A.G.[1]
della Marina e dei Marines, il Capitano dei Marines Elizabeth Mary Mace è a
colloquio con il suo comandante, il Maggior Generale Arthur Sever.
.-Quest’uomo si fa chiamare Tigre Volante.- sta
dicendo l’alto ufficiale alla sua subordinata -Usa un costume avuto chissà
come, che gli permette di volare e che incorpora alcuni gadgets pericolosi. Il
nome rimanda alla famosa brigata di volontari americani, che combatterono al
fianco dei Cinesi contro i giapponesi, prima che entrassimo nella seconda
guerra mondiale. Si era recentemente unito ai cosiddetti Signori del Male ed è
stato catturato assieme agli altri dai Thunderbolts durante quell’affare del
ricatto climatico.-[2]
-Conosco la storia, signore.- replica Elizabeth, è
una bionda molto graziosa, capelli corti, nel classico stile militare
femminile, occhi grigi, alte un metro e 75 cm. circa, fisico ben proporzionato,
sta in piedi rigida ed impettita dinanzi al superiore -Non capisco, però cosa
c’entriamo noi.-
-Quest’uomo dice di essere uno dei nostri,
ufficiale dell’aviazione: ha dato il nome di Michael Walter Rogers e….-
-E…?-
-L’unico Michael Rogers che ci risulta nei ruoli
delle forze armate è dato per morto il 7 dicembre 1941 a Pearl Harbour durante
il famoso attacco giapponese, aveva 23 anni, era tenente dell’aviazione di
Marina, imbarcato nella Yorktown.-
-Con tutto il rispetto signore…non può essere
possibile, anche ammesso che fosse sopravvissuto, oggi avrebbe 84 anni, come
può essere?-
-Ne parli con il Colonnello Nick Fury, Capitano e
vediamo che le risponde. IL suo compito sarà scoprire se quest’uomo dice la
verità e se si, cosa gli è successo in questi anni.-
-Se posso permettermi, signore…Perché? Se mente non
è affar nostro e se anche dice al verità, i suoi sono crimini comuni, non
riguardano la giustizia militare.-
-Forse…e forse no.- ribatte Sever –Ci sono altri
motivi, comunque, motivi che mi hanno spinto a scegliere lei per questo lavoro.
Avrà il tempo di leggersi il dossier sull’aereo che la porterà a New York.-
Elizabeth
Mace storce la bocca
-Preoccupata?- le chiede il generale
-Mmm no signore, farò quel che va fatto. Parto
immediatamente.-
I
misteri le piacciono e, ma questo il generale non deve saperlo, il nome Rogers
le evoca ricordi di Capitan America, che ci sia una connessione? Chissà,
eppure…Sorride fra se e se, in ogni caso, è un’occasione per far visita a suo
fratello e vedere come se la sta cavando il pulcino.
Sharon
Carter ha passato una notte agitata nel suo appartamento di New York. Si è
svegliata pensando ancora a Steve, non dovrebbe importargli, si ripete facendo
la doccia, ma non è così, invece, c’è qualcosa in tutta la faccenda che non la
convince, Nick Fury non le ha detto tutto, ne è certa, glielo dice il suo
istinto e lei lo scoprirà, non importa quanto ci vorrà.
Non
lo confesserebbe nemmeno a se stessa, ma Steve Rogers le manca. Perché le cose
sono precipitate tra loro, forse Steve avrebbe voluto riavvicinarsi a lei, se
gliel’avesse permesso, ma lei l’ha tenuto a distanze, perché? Per paura di
essere ferita forse? Meglio lasciar perdere queste sciocchezze filosofiche e
pensare a quel nuovo Capitan America. Non è un semplice impostore, ne è certa.
Conosce le mosse di Steve, è in gamba, ci dev’essere un legame tra loro, ma
quale? Se non sapesse tutto di Steve, penserebbe ad un figlio od un nipote che
continua la tradizione, come l’Uomo Mascherato, ma, per quanto ne sa, è impossibile,
Steve non ha mai avuto figli…però…un momento Steve non è stato l’unico Capitan
America, ce ne sono stati altri nel periodo in cui lui era disperso dopo la
guerra e se….se…deve controllare subito. Non sarà difficile riuscirci, per
fortuna esistono i computers.
Capitan
America è la tua eredità ti ripeti evitando il colpo di un mandroide, il ruolo
per cui ti alleni da quando eri bambino, non pupo permetterti di fallire,
semplicemente non puoi.
-Ahh!-
A
gridar è stata Joy Mercado, la giovane giornalista non è stata abbastanza
sveglia da capire che doveva scappare o, forse, è solo che l’ansia dello scoop
ha avuto la meglio sugli istinti di sopravvivenza. Fatto sta che ora è
minacciata da un mandroide. Non ci pensa due volte e lanci lo scudo prendendo in
pieno il baricentro dell’essere che cade a terra. Con mano sicura afferri lo
scudo, mentre ritorna da te ed ancora una volta ti stupisci della precisione di
questo semplice oggetto, più lo usi e più sembra parte di te, capisci perché il
tuo predecessore ci tenesse tanto.
Ora,
però deve pensare a batterli tutti
-Falcon, sei pronto?- urla
-Sempre!- ribatte Falcon, gli basta uno sguardo per
capire che il ragazzo ha avuto la sua stessa idea, d’altra parte, gli avevano
detto che era in gamba.. C’è voluto del tempo, mentre Cap li teneva impegnati
e, deve riconoscerlo, suo nipote Jody ha fato tutto il lavoro, ed ora…
-Via!-
Lancia
il cavo oltre i mandroidi e l’artiglio si aggancia allo scudo che tu lanci con
mano sapiente, roteandolo in modo che il cavo circondi i mandroidi
imprigionandoli.
<<Sciocco!>> esclama il capo
mandroide <<Ci libereremo
presto.>>
-E chi ha detto che volevo imprigionarvi?- dici
loro con un sorrisetto –Ora!-
Jody
Casper abbassa l’interruttore e centinaia di volts si scaricano sui mandroidi attraverso
il cavo elettrico collegato al gancio di Falcon ed i mandroidi, semplicemente
si spengono.
-Bene, bene, c’era da immaginarselo che non
avessero migliorato il prototipo.- commenti.
-Te ne ricordavi eh?- gli fa Falcon
-Il trucco con cui Iron Man li sconfisse la prima
volta,[3]
l’ho studiato nel loro dossier, non sono un Capitan America sprovveduto, ma non
avrei saputo come riuscirci se non ci avessi pensato anche tu.-
-L’importante è che ci abbiamo pensato socio.-
risponde Falcon
-Capitano, Capitano, dichiarazioni per la stampa?-
è Joy Mercado, ti eri dimenticato di lei
Sospiri
mentre rispondi:
-Nessuna per ora, ma se ne farò, lei sarà la prima
ad averle Miss Mercado,
gliel’assicuro.-
Detto
questo, salti oltre l’uscita e ti allontani rapidamente.
Joy
è perplessa, il nuovo Cap l’ha chiamata per nome due volte, sa chi è, ma come?
Deve pensarci su e…cavolo in questa confusione si è dimenticati di Jeff Mace,
erano insieme fino all’entrata nell’edificio e…
-Ahh…-il ragazzo scarmigliato che spunta da dietro
l’angolo è proprio lui.
-Mace!- esclama Joy con un’espressone tra il
preoccupato ed il sollevato per vederlo, nonostante tutto, salvo. –Dov’eri
finito?
-Uhm qualcosa mi ha colpito appena entrato, forse
un calcinaccio o forse uno di quei raggi dei Figli del Serpente, non so. Mi
sono svegliato da poco. MI sono perso tutto il divertimento Joy?
-Direi di si, ma non preoccuparti, ti racconterò
tutto io.-
Jeff incrocia lo sguardo
di Falcon che scuote la testa sogghignando, prova a sorridere anche lui e sospira.
3.
Non è possibile! Il Serpente Supremo è furibondo.
Quel maledetto Capitan America in ogni sua incarnazione è una spina nel fianco
per i suoi piani. Stava andando tutto liscio. Riorganizzare i Figli del
Serpente era stato facile, sotto sotto sono in tanti quelli che vogliono
sentirsi dire certe verità, che aspettano solo il momento adatto per liberare
la loro rabbia i sentimenti verso gli inferiori e lui non ha fatto altro che
fornire loro questa possibilità. Di questi tempi il razzismo ha trovato anche
nuovi bersagli.
-Ti sei fatto prendere dal tuo odio e questo è
stato un errore Mein Freund.- dice improvvisamente una voce alle sue spalle
-Tu?- esclama il Serpente Supremo, voltandosi verso
il suo interlocutore –Come…? No, non m’interessa saperlo. Cosa volevi dire?-
-Quando hai riorganizzato i Figli del Serpente…-
prosegue l’altro ….Devi messo in conto lo scontro con i buffoni in costume
della città, New York ne è piena e adesso cominciano a saltar fuori anche nella
nostra amata patria, sapevi che poteva succedere, che era, in realtà,
inevitabile, ma appena è comparso questo nuovo Capitan America, hai perso la
ragione e sei arrivato al punto di usare i Mandroidi, fallendo miseramente.-
-Come puoi parlarmi cosi? Tu sai cosa significa
Capitan America per me…per noi tutti…-
-Lo so, infatti, ma il nostro, il tuo obiettivo non
è attaccare Capitan America, ma perseguire l’odio razziale, la divisione di
questa decadente nazione.Le vendette personali ci saranno, ma a tempo debito.-
-Ti ritieni soddisfatto perché l’originale Capitan
America è morto.- replica il Serpente Supremo
L’altro
ride sinistramente
-Sciocco, non hai capito niente, vedo. Non importa
Vuoi romperti le zanne contro questo Capitan America ed i suoi alleati? Fai
pure, ma, se fallirai, potrai biasimare solo te stesso, ricorda!-
Detto
questo, l’uomo vestito con una tuta verde apre il pannello di un passaggio
segreto e si allontana ridendo, mentre la Marcia Funebre di Chopin eccheggia
per la stanza.
Negli
Uffici newyorkesi dello Studio legale Bale & Associates, il titolare
Emerson Bale riflette. Non è nuovo a certe situazioni da alcuni anni ormai. Il
suo studio cura da sempre gli interessi della famiglia Worthington e delle
Worthington Enterprises e l’erede di quella famiglia, Warren Worthington III,
che, notoriamente è il mutante alato chiamato Arcangelo, membro degli X-Men. È
stato anche il legale dell’effimero supergruppo di Los Angeles chiamato: i
Campioni,[4]
ha difeso lo strano Supercriminale chiamato il Fantasma,[5]
per quanto ne sa, solo Nelson & Murdock hanno avuto più clienti di tipo
superumani. L’idea di difendere la donna accusata di essere il capo dei Signori
del Male l’intriga non poco, ma la strategia descritta dal suo collega
britannico lo lascia un po’ perplesso, anche se…
-Ipnotizzata, condizionata mentalmente a credersi
l’Incappucciata e farsi arrestare al suo posto. Non lo credi possibile
Emerson?- chiede John Watkins
-Ci sono dei precedenti.- risponde Bale -Io stesso
ho difeso un giovanotto che aveva ucciso diverse persone, mentre il suo corpo e
la sua volontà erano possedute dal padre.-[6]
-Ben, credo che dovremo raccogliere tutti i
precedenti, citare i possibili testimoni, cominciamo.-
-Metterò subito al lavoro il mio staff. Il tempo
stringe.-
E
speriamo che funzioni, pensa.
L’uomo ha circa 50 anni,
tempie grigie, baffetti ingrigiti anch’essi ed un’aria elegante e distaccata.
-È un piacere per me
conoscerla Capitano Mace.- dice alzandosi galantemente dalla poltrona.
-Anche per me Mr. Kemp.-
risponde Elizabeth Mace, stringendo decisa la mano dell’interlocutore e
sedendosi subito dopo –Come lei sa volevo parlarle della Tigre Volante.-
-Sono rimasto sorpreso di
sapere che l’Air Force s’interessa a questo caso.- dice l’altro
-Diciamo che questo caso
ha dei risvolti particolari, Mr. Kemp.-
Il Vice Procuratore degli Stati Uniti Harrison Kemp fa
una smorfia di perplessità. Prima un avvocato inglese che assume la difesa
dell’incappucciata ed ora un avvocato militare per un altro dei membri dei
Signori del Male. Sembra che ci siano risvolti in questa storia che non
conosce. Se è una cosa importante, pensa, vedrò di scoprirlo in qualche modo.
Vorrebbe che i balletti giurisdizionali non avessero portato il caso a New York
e non l’avessero affidato a lui, che passa per esperto in questioni superumane
solo perché una volta è stato pubblico accusatore nel processo contro Namor, il
Sub Mariner,[7] ma ormai è
in ballo e ballerà.
-Se ho capito bene,
vorrebbe un colloquio con quest’uomo…-
-Esatto, crede sarà un
problema…-
-Mmm, no. Il Giudice
Chalmers non farà storie ed avrà la mia collaborazione.-
Kemp afferra il telefono e dopo pochi scambi con la sua
segretaria…
-Fatto, il giudice ci
aspetta domattina alle dieci nel suo studio.-
-La ringrazio, sarò
puntuale. A domani.-
Elizabeth lascia il Palazzo Federale senza nemmeno badare
all’uomo cicciottello che sta entrando sbocconcellando un panino, rivolgendole
un’occhiata. Quel che ha letto sulla Tigre Volante l’intriga, vuole incontrarlo
appena possibile ed intanto ha altri affarucci a cui pensare.
Il tempo è passato in fretta, dopo gli inevitabili
interrogatori della polizia e tutto quanto è seguito all’assalto dei figli del
Serpente ed ecco che i due giornalisti: Jeff Mace e Joy Mercado si ritrovano a
parlare con alcuni responsabili del Centro Ricreativo Jimmy Betha: Sam Wilson,
assistente Sociale, accompagnato dal nipote Jody Casper ed il Direttore del
Centro, Willie Betha, fratello del ragazzo morto cui il centro è dedicato.
-Non è stato facile, ma
devo ringraziare la Fondazione Taylor e la Fondazione Maria Stark se il
progetto è partito…- sta dicendo Willie –Certo non è tutto rose e fiori…e non
parlo dei razzisti come i Figli del Serpente, quelli non sono un gran problema
, non quanto il degrado, la mancanza di
possibilità, un cammino che porta a gente come Morgan.-
-Morgan? Ho sentito parlare di lui. – dice Jeff
–Credevo fosse morto.-
E lo è.- risponde Sam –Almeno Morgan Sr., ma suo
figlio ha presto riempito il vuoto purtroppo per noi e la sola differenza col
padre è che è molto meno grasso e, a pensarci bene, molto più spietato. È stato
anche fortunato: le bande di Harlem non fanno parte del Maggia e Caesar Cicero
non sapeva molto di incriminante a suo carico.-
-Certa gente ha tutte le fortune…- commenta Joy
–Credetemi, ne ho viste tante anch’io da essere abbastanza scettica.-
Jeff
la guarda, vorrebbe dire qualcosa quando il suo cellulare squilla e lui
risponde:
-Pronto? Oh sei tu mamma? Si che mi fa piacere
sentirti, ma ora sono al lavoro, non posso parlare. Si, lo so mamma, neanche
Lizze e Bobbie chiamano abbastanza, ma vedi ora sono occupato ne possiamo
parlare più tardi…ciao mamma, ciao…-
Ripone
il cellulare e guarda gli altri
-Era mia madre.- spiega imbarazzato
-L’avevamo capito.- dice Joy –Beh credo che dovremo
andare temo che il ragazzo debba mettersi a rapporto…torneremo, però…c’è ancoa
parecchio da fare qui.-
Si
stringono le mani e si separano. Jeff coglie Sam fargli l’occhiolino mentre gli
altri non guardano e scuote la testa.
Connecticut, Lee Academy. Il Prof Steve Rogers
chiude la sua cartella, si toglie gli occhiali e li infila nella custodia nel
taschino della giacca, poi lascia l’aula. Un’occhiata all’orologio gli conferma
che riuscirà a prendere il prossimo treno per New York. Attraversa il parco
senza fretta. Con passo cadenzato e misurato. Intorno a lui, ragazzi e ragazze
stanno camminano e chiacchierando.
Tutto normale pensa, esce dal cancello e s‘incammina per il viale, verso
la fermata dell’autobus e pochi minuti dopo è seduto ad un posto finestrino e
si rilassa
La giornata è stata
divertente pensa, a dir la verità non credeva che sarebbe stato così facile,
ma, se ci ripensa aveva davvero bisogno di questo cambiamento e…il cellulare
squilla e lui guarda il numero del chiamante e sospira. Per un attimo è tentato
di non rispondere, poi ci ripensa:
-Si, sono io, dimmi.-
4.
Le
prime ombre calano su Brooklin Heights mentre Jeff Mace rientra al suo
appartamento. Nel corridoio incrocia Anna Kapplebaum la sua gentile, ma, a
volte, un po’ invadente vicina.
-Ciao Jeff com’è andata la giornata?-
-Non male Mrs. Kapplebaum.-
-Anna, ti ho detto di chiamarmi Anna.-
Jeff
sorride
-Anna, certo….-
La
conversazione è interrotta da urla e rumori che provengono dall’esterno.
Incuriositi i due corrono fuori e…
-È la libreria di Meyer!- esclama Anna –Sono quei
Cani da Guardia, la stanno devastando. Altri fanatici intolleranti come i Figli
del Serpente. Non c’è pace per questo mondo. Tu che ne pensi Jeff? Jeff? Ma
dov’è andato quel ragazzo?-
I
Cani da Guardia sono un’organizzazione di fanatici che per preservare idea di
morale ristretta e bigotta non hanno mai esitato ad usare la forza contro chi
non condivide le loro idee, questa volta il loro bersaglio è un vecchio libraio
ebreo che ha esposto in vetrina l’ultimo libro di un fotografo noto per i sui
“nudi artistici”. Urlando slogans sull’oscenità, mentre il proprietario cerca
di difendersi in qualche modo, i Cani da Guardia si preparano a dar fuco ad una
catasta di libri accumulata di fronte al negozio, ma, prima che possano
cominciare, uno scudo rotondo saetta nell’aria e disarma uno dei Cani
Capitan America!- esclama uno di loro, mentre lo
scudo torna nella mano dell’eroe a stelle e strisce
-Fermatelo!- urla uno di loro –Non è quello vero,
possiamo fermarlo!
Quindici
secondi dopo, tutti i Cani da Guardai meno uno sono a terra e quell’uno
minaccia il libraio con la pistola
-Fermo o uccido questo verme!- intima
Sei sicuro di volerlo fare?- replica Cap –Uccidere
non è facile sai? E non si torna indietro dopo. Credevi fosse facile vero? Si
picchia un innocuo libraio di Brooklin, si danno alle fiamme un po’ di libri e,
magari, ti diverti anche, vero? Ma premere un grilletto sulla tempia di un uomo
non è così facile no?-
-Io…io…-
Cap
gli è ormai vicino, con un movimento rapido afferra la canna della pistola, che
l’uomo lascia andare senza opporsi
-Bravo!- dice –Ora aspetteremo l’arrivo della
Polizia insieme.- si rivolge al libraio –La chiami per favore.-
Il
resto è pura routine.
Jeff
rientra nel suo appartamento, è stanco e vorrebbe riposarsi un po’ prima di
pensare alla cena, ma appena entra due mani si serrano sui suoi occhi ed una
voce dice:
-Ben tornato a casa Capitano!-
-Con una rapida mossa Jeff fa volare l’intruso,
anzi l’intrusa, perché si tratta di una donna in divisa militare. La donna con
un’agile capriola atterra in piedi.
-Bel modo di accogliere tua sorella!- commenta
ridendo
Mia
sorella! Pensa Jeff, ma non poteva essere il Teschio Rosso?
FINE PARTE TERZA
NOTE DELL’AUTORE
Anche quest’episodio è finito e continuiamo a
conoscere i nostri personaggi, mentre le sottotrame si accavallano.. A questo
punto credo abbiate capito alcune cose che non sono state esplicitamente
spiegate come: la vera identità del nuovo Capitan America ed il suo legame col
passato del Cap Originale. Penso abbiate anche capito ci si nasconde sotto il
cappuccio del Serpente Supremo (Ho detto cappuccio? Oops lapsus freudiano -_^).
Su alcune cose poco chiare torneremo nei prossimi episodi a proposito dei
quali…
Nel
prossimo episodio la conclusione di “Io sono leggenda” con:;
1)
Jeff e Lizzie Mace fanno una divertente (?)
rimpatriata tra fratello e sorella e, per condire il tutto
2)
Il nuovo Cap riceve dallo S.H.I.E.L.D. un incarico
che non può rifiutare
3)
Elizabeth incontra la Tigre Volante e potrebbe
pentirsene;
4)
John Watkins ed Emerson Bale preparano la difesa di
Dallas Riordan
5)
Il risveglio di Nomad provoca grattacapi a Nick
Fury
6)
Il Serpente Supremo complotta nell’ombra
7)
Arriva il Battaglione V
Vi Basta per ora?
Carlo
[1] J.A.G. Judge Advocate General, il servizio che fornisce Accusatori e Difensori dinanzi alle Corti Marziali americane e, occasionalmente, assiste le autorità civili o gli imputati in casi che coinvolgano militari. Ne esiste uno per ognuna delle tre armi tradizionali: Esercito, Aviazione, Marina (che si occupa anche della quarta forza: i Marines.)
[2] In Thunderbolts #24/25 (in Capitan America RDE #29/30)
[3] In Avengers Vol 1° #94./95 (Thor, Corno, #109/110)
[4] Niente a che vedere con l’omonimo gruppo Marvel IT
[5] Brian De Wollf in Marvel Team Up, Vol 1°, #51 (UR,
Corno, #213)
[6] Il già citato Fantasma appunto.
[7] Namor #13 (Namor , Play Press, #16)